Ujjain, una delle sette città sacre dell’hinduismo, ad un primo sguardo non fa una grande impressione.

Poi camminando nelle strade che portano ai ghat sul fiume, visitando i suoi templi, imbattendosi nella folla di pellegrini, si comprende meglio il suo volto religioso e l’energia che ne deriva.

Ujjain è situata sulle rive del fiume Shipra dove Shiva avrebbe sconfitto il demone Tripura. Oltre ad essere città santa è una delle quattro città sede della festività del Kumbh Mela che, ogni dodici anni, richiama milioni di fedeli che si immergono nel fiume Shipra.

Secondo la tradizione Ashoka sarebbe stato viceré di Ujjain prima di accedere al trono Maurya. Nel IX e X secolo la città fu capitale dei Paramara, finchè nel 1235 venne saccheggiata dai musulmani che restarono al potere per cinque secoli. Nel 1750 cadde nelle mani dei Mahratti cui si devono le ricostruzioni di molti templi. I templi non sono particolarmente degni di nota dal punto di vista architettonico e sono di ricostruzione relativamente recente.

Ma il Mahakeshwar Mandir è uno dei dodici santuari dedicati a Shiva che conservano uno jyotirlingam, ovvero un lingam formatosi naturalmente e sede di energia cosmica primordiale (shakti), a differenza degli altri lingam che sono ritualmente investiti del mantra-shakti da parte dei sacerdoti.

Pertanto questo tempio richiama una folla di pellegrini tutto l’anno con le loro offerte e preghiere. E’ una folla enorme che per arrivare allo jyotirlingam impiega anche diverse ore, mentre gruppi, sovente di soli uomini o sole donne,  suonano cembali e intonano mantra.

Nello stesso tempo lungo le rive del fiume Shipra i gath sono affollati di fedeli che si immergono per purificarsi.