L’annessione della Lettonia all’impero zarista, nel 1795, contribuì alla diffusione nel Paese di stili architettonici nelle forme del classicismo russo. Successivamente l’apertura del Politecnico di Riga nel 1862 favorì la formazione di una generazione di architetti che si ispiravano all’estetica del romanticismo; questi, nel momento in cui la città ampliò la sua area urbana, con lo sviluppo dell’attuale centro al posto delle antiche costruzioni difensive, presero a riferimento lo Jugendstil, improntando a questo stile interi complessi abitativi.
In Lettonia l’Art Nouveau si affermò con un certo ritardo rispetto ad altre città europee, ma non per questo con meno vigore: in seguito all’abbattimento della cinta di mura medioevale e dei prospicienti sobborghi costituiti da case di legno, l’area a nordest del centro storico divenne un grande cantiere nel quale i progettisti crearono un insieme di elaborate e armoniose facciate che oggi è possibile ammirare.
L’Art Nouveau di Riga sintetizza i tratti comuni a tutti i movimenti contemporanei dell’epoca, in particolare allo Jugendstil tedesco, alla Secession austriaca e all’architettura finno-baltica, in uno stile che utilizza le chiare tonalità cromatiche locali con una dominante della combinazione azzurro bianco, combinazione peraltro preferita dal maggiore esponente del movimento, l’architetto Ejzenstejn (padre di Sergej, il regista della corazzata Potemkin)
Nel 1997 l’UNESCO ha inserito nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità il centro storico di Riga e il quartiere della città moderna in cui sono concentrati gli edifici in stile “Art nouveau” edificati tra la fine del XIX secolo e i primi anni del ‘900. Alberta Iela è la via principale lungo la quale è possibile ammirare gli edifici dell’Art Nouveau lettone : la strada è situata al centro di una tranquilla ed elegante zona residenziale creata dal nulla all’inizio del XX secolo.
Tra i principali edifici quello realizzato nel 1906 su progetto di Eizenstein, con un’efficace fusione di neoclassicismo e art nouveau e riferimenti all’antico Egitto. Presenta ornamenti stilizzati e geometrici con piastrelle rosse a decorare gli ultimi due piani, una facciata traforata in alto e due sfingi che vigilano all’ingresso.
Elisabetes Iela è una strada dello stesso quartiere che fiancheggia un grande parco ed è la via in cui si trova il più famoso palazzo Art Nouveau di Riga, costruito nel 1903 su disegno di Ejzenstejn ;
esso presenta tutte le caratteristiche dello Jugendstil lettone, dall’accostamento di colori azzurro-bianco, alle figure mitologiche e alla profusione di aquile, ghirlande ed elmi.
Sempre in Elisabetes Iela si trova quello che fu il primo tentativo di Mikhail Eisenstein di realizzare un edificio in art nouveau fondendo elementi del classicismo con quelli barocchi.
Quello che si vede oggi è un palazzo elegante con mascheroni, cariatidi e motivi geometrici.
Lungo la stessa strada si trova l’edificio che ospita la Scuola di legge di Riga con i suoi originali motivi ornamentali.
Singolari i due coni rivolti verso l’alto, che sostengono le vetrate del sottotetto, inquadrando la sporgenza centrale con le due colonne.
In Alberta Iela un altro edificio bello ed elegante è l’appartamento Lyebedinskiy.
La simmetria della composizione è coronata da un cornicione che sporge sulla facciata sopra al quale si vedono tre teste urlanti.
La forma del cornicione è ripresa dall’ovale centrale, caratterizzato da una grande finestra, mentre ai lati dell’ingresso sono raffigurati leoni alati stilizzati. A volte anche un solo dettaglio può riuscire a rendere interessante la facciata di un edificio: é il caso dei due draghi alati posti all’ingresso di un edificio in Antonijas iela.
Si stima che a Riga vi siano oltre 800 edifici che rappresentano l’art nouveau, un numero che fa di questa città il centro principale di questo stile.
Inoltre, come si può vedere anche dalle immagini, fregi e facciate sono in splendide condizioni dal punto di vista della cura e della manutenzione; ciò rende particolarmente gradevole passeggiare lungo le strade alla scoperta di dettagli e soluzioni originali, sia per lo studioso di architettura che per il viaggiatore curioso.
Bellissima Riga,con i suoi edifici e strade eleganti..Inconfondibile il tuo stile nel descrivere tutto ciò.Grazie. Matilde
Non ti sapevo uno studioso di architettura.
Né tanto meno che Riga avesse questi palazzi.
Ma la guerra non ha lasciato segni,?
Molti palazzi sono stati ricostruiti?
Non sono uno studioso di architettura, ho solo provato a descrivere e mostrare quella che secondo me é la peculiarità di Riga di maggior rilievo. Evidentemente la guerra non ha danneggiato le costruzioni che si presentano integre e ben conservate.
Tutti aspetti che non conoscevamo. Dovremo andarci.
Ci hai messo in riga ….