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Tutti i turisti che visitano l’Ecuador fanno tappa ad Otavalo e, la maggior parte di loro, considera quella giornata come dedicata soprattutto allo shopping senza chiedersi chi e cosa c’è dietro quell’immenso mercato colorato.

Otavalo, capoluogo dell’omonimo cantone, è una città della provincia dell’Imbabura, in Ecuador, a poco più di 100 Km a nord di Quito. È circondata dalle cime dei vulcani Imbabura(4630 m), Cotacachi(4944 m) e Mojanda (4263),

è stata dichiarata “Capitale interculturale dell’Ecuador” per la sua ricchezza storico-culturale, e per essere il luogo di origine del popolo quichwa degli Otavalos, noti per la loro abilità tessile e commerciale, caratteristiche che hanno appunto favorito la nascita del mercato  artigianale indigeno più grande del Sudamerica chiamato ” La Plaza de Ponchos”.

Facendo parte dei Kichwa delle sierra, questo gruppo etnico deriva dall’antico popolo Caranqui. L’economia degli Otavalos é prevalentemente il commercio nazionale e internazionale dei loro prodotti artigianali, quindi la musica e il turismo. Una piccola parte si dedica all’agricoltura.

Gli Otavalos hanno una antica tradizione commerciale; anticamente erano denominati “mindalaes” e svolgevano la loro attività sotto il controllo del cacicco, soggetti al pagamento di tributi in oro, coperte e perline di osso bianco. Erano bravi tessitori: anche se tutti i popoli indigeni avevano sviluppato la cultura tessile, la maggior parte di loro si limitava a produrre per autoconsumo.

Per contro, per il popolo Otavalo l’attività tessile rappresentava la maggior fonte di guadagno. Ad oggi Los Otavalos contano più di 14000 artigiani, il 70% dei quali é legato alla produzione tessile.

Gli uomini vestono una camicia di cotone e ampi pantaloni fino a mezza gamba, nonché un pesante poncho di lana azzurro, un cappello di feltro a tesa larga, sandali di tela con suola di corda. Le donne usano uno scialle annodato sulla fronte sopra una blusa bianca ricamata, vestono due gonne di lana sovrapposte arrotolate in vita e allacciate con cinture tessute a mano.

 

 

Pettinano i capelli in una sola treccia che coprono con una mantilla.

Questo popolo ha una visione cosmica che da significato a tutti gli ambiti della vita, in particolare la relazione armoniosa tra l’universo, la terra e l’uomo (Pachamama. allpamama, runa) e la divisione binaria delle forze opposte. Secondo la visione cosmica andina, il popolo Otavalo ha un rapporto mistico con colline, montagne e laghi. Il “taita” Imbabura e la “mama” Cotacachi (due vulcani) rappresentano le loro credenze. Nello stesso tempo lagune come Cuicocha o cascate come Peguche hanno acque che sono utilizzate per bagni di purificazione.

 

No Comments

  • Mariano ha detto:

    Veramente suggestiva la capacità di mantenere vive le tradizioni artigianali. Spero non lo facciano per i turisti animati solo da shopping.
    Interessante la visione panteistica del cosmo in contrasto con la concezione binaria delle forze opposte (solo morali o anche naturali?), che sembrerebbe fare degli Otavalos un popolo dai simbolismi complessi.
    Che si dice, se si dice, dei cambiamenti climatici in quei luoghi remoti?

  • Rossana ha detto:

    Ciao Emilio,
    Luoghi molto interessanti e pieni di colori. Tradizioni che si conservano nel tempo, una popolazione che dalle foto sembra aperta, socievole.
    Ci saprai dire al rientro.
    Buon proseguimento
    Rossana

  • Massimo Mattera ha detto:

    Foto.stupende come sempre. Penso esperienza fantastica!
    .

  • Giorgio ha detto:

    Emozionante
    Grazie Emilio

  • Luigi Bucci ha detto:

    Bellissime immagini espressive

  • Pino Grasso ha detto:

    Il contrasto la brillantezza e l’intensità. dei colori presenti nella quotidianità di certe popolazioni ce li hai trasmessi tutti
    Ora fai il bravo e torna tra noi
    BRAVO EMILIO

  • Eleonora ha detto:

    Buongiorno Emilio, sono Eleonora di Mashipura Viajes, l’ho aiutata ad organizzare il suo viaggio in Ecuador. Ho visto le sue foto e vorrei complimentarmi con lei sia per le immagini che ha saputo catturare, ma anche per le descrizioni che valorizzano l’Ecuador e la sua gente. Lei è un vero viaggiatore! Grazie per la condivisione. Un cordiale saluto,

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