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Le due città più visitate del Nicaragua hanno storie diverse che , ad un certo punto, si sono intrecciate. Granada fondata nel 1524 è la città più antica d’America costruita per dimostrare ai nativi che i conquistatori avevano altro da offrire oltre alla religione. Nonostante guerre , distruzioni e saccheggi le sue case in adobe (click) sono sempre state recuperate mantenendo le specifiche originarie. Inoltre i colori di tutte le costruzioni (click) del centro storico, comprese le chiese (click), rendono Granada “cromaticamente” fotogenica ad ogni angolo di strada. La visita della città consente, tra l’altro, di ammirare sia una collezione privata di ceramiche (click) realizzate dal 2000 a. C., sia un insieme di inquietanti sculture  rituali in basalto rinvenute sull’isola Zapatera e raffiguranti creature mitologiche; esse furono realizzate tra l’800 e il 1200 d. C. e quindi abbandonate.

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Leon, la città del Nicaragua più appassionata e vitale, è da sempre il luogo della cultura e la roccaforte della rivoluzione e dell’indipendenza. La sede attuale della città fu scelta nel XVIII secolo dopo che una serie di eruzioni vulcaniche costrinse gli abitanti ad abbandonare Leon Viejo ubicata sulle sponde del lago di Managua. Intrapresa una guerra civile contro Granada, nel 1853 Leon assoldò il mercenario americano  William Walker che però, dopo aver conquistato Granada, si proclamò presidente e proseguì nella conquista del centro America. Venne alla fine sconfitto e giustiziato, ma fece in tempo a tornare a Granada e ad incendiarla completamente. Leon continua ad essere fortemente impegnata in campo politico (anche sui muri si vedono eloquenti murales (click) che celebrano la storia passata), conserva belle chiese  (click) e collezioni d’arte di rilievo. Nel giorno della mia visita, il 7 dicembre, si celebra in tutto il Paese la Santa patrona del Nicaragua (la Purisima Concepcion) e a Leon si svolge la Griteria, invocazione della Madonna  caratterizzata da una grande festa popolare (click)  in cui tradizionalmente i più ricchi elargivano  ai più poveri doni consistenti per lo più in beni per l’alimentazione (ora lo fa Daniel Ortega per motivi politici).