Tra qualche giorno partirò con destinazione America-centrale: un viaggio di circa un mese tra Costa Rica, Nicaragua e Panama. L’itinerario che ho preparato inizia a San José, capitale del Costa Rica, città da cui mi muoverò verso il parco del Tortuguero a nord est del Paese: è la zona più umida del Costa Rica (le precipitazioni possono raggiungere i 6000 mm annui) attraversata da una fitta rete di fiumi e canali a cui si alternano villaggi di pescatori e foreste pluviali abitate da numerose specie di uccelli acquatici, scimmie urlatrici e bradipi. Le lunghe e incontaminate spiagge sono luoghi protetti di nidificazione delle tartarughe marine. Dal Tortuguero mi dirigerò a sud lungo la costa caraibica fino a Puerto Viejo, luogo noto soprattutto ai surfisti esperti per la gigantesca e spumeggiante onda che si forma al largo della barriera corallina (“salsa brava”). Tra Cahuita e Manzanillo vi sono le sole barriere coralline viventi del Costa Rica; queste formano una riserva naturale con oltre 30 specie di coralli, 400 specie di pesci oltre a delfini, squali e, talvolta, balene. In questa zona sono presenti numerose comunità discendenti dai due gruppi di nativi che occupavano questi territori in epoca precolombiana: i Bribrì e i Cabecar. Proseguendo il viaggio lungo la costa caraibica passerò per qualche giorno in territorio Panamense, a Bocas del Toro. Rientrato in Costa Rica attraverserò il Paese da est a ovest in direzione di Uvita sulle rive dell’oceano Pacifico, luogo di sosta delle balene nei loro lunghi viaggi. Nel tragitto ho previsto una deviazione per visitare l’unico sito archeologico del Paese: Guayabo ai piedi del vulcano Turrialba, città precolombiana che raggiunse il suo massimo splendore intorno all’800 d.C. e fu poi inspiegabilmente abbandonata intorno al 1400. Lungo la costa centrale del Pacifico, caratterizzata da distese di foresta pluviale con ricca varietà di flora e fauna selvatica, mi dirigerò verso il P.N. Manuel Antonio. La tappa successiva è Monteverde, nella parte nord del Paese, riserva naturale gestita dai quaccheri qui insediatisi dal 1949, con un paesaggio dominato dalla foresta nebulare e giudicato “incantevole” da National Geographic; è il luogo di osservazione per l’uccello più famoso del centro America: il quetzal splendente. La tappa successiva è la zona dell’Arenal, vulcano attualmente dormiente che svetta su un paesaggio di campi di lava e giungla tropicale caratterizzato da gorgoglianti sorgenti di acque termali e da un bellissimo lago. Dopo una sosta di alcuni giorni mi trasferirò per una settimana in Nicaragua con tappe previste a Granada, Leon, vulcano Masaya , lago Nicaragua e isola di Ometepe, luoghi che mostrerò, come anche gli altri, attraverso le mie foto durante il viaggio. Infine, dopo una sosta a Tamarindo sulla costa nord Pacifico del Costa Rica, il rientro in Italia.