Ingapirca in Kichwa significa muro dell’Inca ed é con questo nome che si indica il sito precolombiano posto a 3160 m. sulle Ande del sud dell’Ecuador.

Il sito faceva parte del sistema viario andino dell’impero Inca ed era un importante centro cerimoniale. L’edificio principale aveva una funzione specificamente religiosa, gli altri spazi erano destinati alla quotidianetà del popolo. Vi erano cerimonie in onore della madre terra e si festeggiava soprattutto, nel giorno del solstizio di giugno, l’ Inti Raymi al dio sole.

Si tratta di una costruzione in pietra andina verde e pietra vulcanica, edificata su un terrapieno, di forma ellissoidale  il cui asse maggiore é quasi perfettamente orientato est-ovest, in modo che la luce del sole illumini tutti gli angoli. Probabilmente era destinata sia all’adorazione del dio sole, sia come osservatorio astronomico. E’ questo l’unico edificio incaico di forma ellittica: si ipotizza che la scelta  derivi dallo stile costruttivo dei Canari, il popolo sottomesso che occupava il sito in precedenza. Nel tempio del sole e negli altri edifici le pietre scolpite risultano perfettamente assemblate come in tutte le  costruzioni che gli Incas ci hanno lasciato.

Dopo questa breve escursione nella storia passata il viaggio continua in un paesaggio andino di alta quota con le cime di montagne e  vulcani spesso avvolte dalle nuvole. La direzione è Guamote, località in cui il giovedì si tiene il mercato agricolo più importante dell’Ecuador, dove é opportuno arrivare nelle prime ore della mattina, quando le contrattazioni toccano il livello massimo.

Il mercato degli animali é separato da quello delle diverse culture agricole. Il primo si tiene sulla spianata di una collinetta all’ingresso del paese ed  é diviso in più zone in corrispondenza dei diversi animali da trattare.

 

Quando si accede al primo piazzale, dove vengono trattati i bovini, ci si trova davanti ad una folla apparentemente impenetrabile di donne, uomini e animali; per contro i potenziali compratori si muovono a loro agio, soffermandosi ad esaminare e valutare e quindi concludendo la trattativa con un rapido passaggio di banconote.

In questa regione la popolazione che vive in campagna, in particolare  le donne,   veste abitualmente gli abiti tradizionali. Ciò risulta evidente a colpo d’occhio osservando la folla di venditori e compratori. Alcune donne poi, nei giorni di mercato, esibiscono il vestito più bello e i gioielli di cui dispongono.

Altrettanto affollati i settori dedicati a pecore e maiali.

I prodotti della terra vengono invece venduti in uno spazio dedicato al centro del paese.

La situazione appare meno caotica rispetto al mercato degli animali, e agli acquirenti di grossi quantitativi di prodotti si aggiungono le donne che fanno spesa per la corrente gestione domestica.

Il viaggio continua sull’altopiano dell’Arenal tra alpaca e vigogne

e con scorci sul vulcano Chimborazo e la sua cima a più di 6300 m. avvolta dalle nubi.