Il Quindio è uno dei 32 dipartimenti in cui é divisa la Colombia e rappresenta, insieme a Caldas e Risaralda, il cuore della zona Cafetera. Questa regione fu colonizzata dai “Paisa” (abitanti del distretto di Antioquia) nell’800, e, ancora oggi, presenta delle analogie con Medellin, dall’architettura tradizionale alla cucina.
E’ una zona caratterizzata da splendidi siti naturali: in effetti gli scorci della valle de Cocora e della campagna vicina a Salento non tradiscono le attese.
I villaggi storici poi si presentano con le loro vivaci costruzioni tradizionali paisa e le numerose botteghe di artigianato.
La valle de Cocora offre un paesaggio straordinario che si estende fino alle pendici del Parco Nacional Natural Los Nevados, con un fondovalle di tutte le tonalità di verde incorniciato da alte vette. La singolarità di questo luogo é rappresentata dalla presenza della palma della cera, la più alta al mondo (raggiunge i 60 metri), specie protetta assunta a simbolo della Colombia.
E queste palme, svettanti anche nella foschia, creano un paesaggio unico; peccato che il condor presente nella valle con numerosi esemplari non si sia fatto vivo.
Circasia è un villaggio del Quindio fondato nel 1884 dai coloni di Antiochia. Si caratterizza con le sue case bianche dalle porte e dalle finestre dipinte di colori vivaci
Sulla piazza principale un chiosco gestito da una ragazza sorridente vende esclusivamente un frullato fatto con guanabana e chirimoya, frutti dell’ altopiano andino, senza aggiunta né di acqua né di latte: il frullato si presenta bianco, denso e di sapore gradevole e viene pubblicizzato come un prodotto che protegge da 13 tipi di tumore, da diabete etc..
Anche l’edificio del Comune, sulla stessa piazza, mantiene lo stile delle altre costruzioni.
Salento é la cittadina che attira il maggior numero di turisti, sia per la sua vicinanza con la valle de Cocora, sia per le sue belle costruzioni tradizionali.
Un cartello, con non molta precisione geografica, recita che ” Si chiama Salento perché Ramon Elias Palau diede questo nome in relazione a un’isola dello stivale italico che si chiama Salerno di Creta” (!!). Ma a Salento con i nomi hanno fantasia e la bambina della foto qui sotto mi ha detto di chiamarsi Salomè.
Il livello cromatico a Salento raggiunge il massimo:
E mentre scoppia un violento temporale gli uomini anziani si riuniscono nella sala da biliardo
Peccato che il condor non è pasato