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Lo Sri Lanka, situato poco sopra l’equatore, è un’isola estesa per 65600 Kmq con 22,5 milioni di abitanti. Marco Polo la definì “l’isola più bella del mondo”, ma, al di là della veridicità di tale affermazione, va riconosciuto che lo Sri Lanka si presenta al viaggiatore con un territorio estremamente vario. La costa con bellissime spiagge, l’entroterra con paesaggi molto diversi:

dalle giungle dei bassopiani, popolate da un incredibile numero e da una varietà straordinaria di animali, agli altopiani coperti da estese piantagioni di tè, alle calde e spoglie pianure centro settentrionali dove affiorano formazioni rocciose isolate che svettano sul territorio circostante.

Il successo della coltivazione del tè in Sri Lanka è derivato principalmente dal collasso di un’altra cultura , quella del caffè. Infatti la prima piantagione commerciale di tè nell’isola fu creata da uno scozzese -James Taylor- solo nel 1867, in un periodo in cui la coltivazione principale degli altopiani era quella del caffè.

Nel 1870 un fungo delle foglie distrusse le piantagioni di caffè e spostò l’interesse sulla produzione del tè. Le tenute furono trasformate, e il tè fu presto denominato l’oro verde dello Sri Lanka. Arrivarono sull’isola centinaia di coltivatori e speculatori che, abbattendo vaste aree di foresta sugli altopiani, crearono nuove piantagioni. L’introduzione del tè ebbe anche importanti effetti sociali: le piantagioni di caffè impiegavano prevalentemente lavoratori tamil dell’India meridionale per la costante mancanza di manodopera sugli altopiani; si trattava però di un lavoro stagionale , per cui i tamil rientravano per 6 mesi in India.

Il tè invece viene prodotto tutto l’anno e ciò contribuì all’insediamento permanente di migliaia di lavoratori tamil, i cui discendenti lavorano ancora oggi nelle piantagioni e costituiscono una delle comunità più povere dell’isola: una donna raccoglie in una giornata di lavoro 20 kg di foglie e viene retribuita con circa 1000 rupie ovvero poco più di 3 euro. Per l’economia dello Sri Lanka il tè è di grande rilievo

Nel 1975 il settore fu nazionalizzato, ma le conseguenze causate dall’inefficienza del controllo statale sulla qualità del prodotto finale furono disastrose. Poi gradualmente le piantagioni furono restituite ai privati e la situazione migliorò, tanto che oggi il 25% delle entrate da esportazioni è dovuto al tè, anche se il fatto che circa metà del prodotto é destinata al mercato medio-orientale introduce margini di incertezza a causa della instabilità di quell’area.

Viaggiando all’interno dell’isola, in particolare nel cosiddetto triangolo culturale a nord di Kandy, colpisce la numerosità e l’estensione dei bacini artificiali realizzati oltre 2000 anni fa e finalizzati ad alimentare  imponenti reti di irrigazione indispensabili alla creazione e alla sopravvivenza degli antichi regni.

Avevo già fatto cenno sopra alla fauna dello Sri Lanka che, sia in termini numerici che come varietà risulta unica se la si rapporta con l’estensione territoriale.

Ho avuto modo di constatarlo visitando il parco nazionale di Yala che si estende per 1260 kmq, 4/5 dei quali chiusi al pubblico.

L’animale associato alla storia e alla cultura dello Sri Lanka è l’elefante e, probabilmente, in nessun altro Paese se ne vedono altrettanti.

Pur ridotto dalla dissennata politica di caccia del passato ( un certo maggiore Rogers inglese ne avrebbe abbattuti più di 1000 prima di rimanere ucciso da un fulmine!), oggi si valuta la presenza di circa 4000 elefanti nell’isola per lo più liberi ( solo 235 sarebbero in cattività).

Anche la presenza di leopardi è superiore a quella di qualsiasi altra parte del mondo e a Yala si valuta che ve ne siano circa 200, anche se l’incontro non è scontato.

Sono presenti nell’isola oltre 400 specie di uccelli tra stanziali e migratorie, nonché diverse specie di rettili tra cui coccodrilli, varani giganti e serpenti velenosi che danno allo Sri Lanka il poco invidiabile primato di numero di vittime al mondo a causa dei loro morsi.

La ricchezza di fauna trova origine sia nel clima e nella topografia dell’isola, che passa dalle savane delle zone aride alle foreste lussureggianti degli altopiani, sia nella posizione geografica che ne fa una tappa di numerosi uccelli nonché sito di nidificazione di ben 5 delle 7 specie di tartarughe marine esistenti.

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