Questa parte della Colombia non é caratterizzata solo da natura e sole, bensì anche da tracce  di antiche civiltà precolombiane e da una magnifica architettura coloniale.

Santa Marta, a differenza delle altre località costiere,  gode di un clima meno umido grazie all’influenza  della Sierra Nevada con le sue cime Colon e Bolivar che raggiungono i 5775 m.

In questa regione le indagini archeologiche hanno consentito di definire due periodi culturali: il periodo Nahuange (dal 200 al 900 d.C.) e il periodo Tayrona (dal 900 al 1600 d.C.), con costruzioni in pietra e un sistema urbanistico più evoluto, coltivazioni a terrazze e soprattutto scambi culturali e commerciali con tutta la cordigliera orientale; anche lo stile dei manufatti, in tale periodo,  mostra il raggiungimento di più elevati standard di produzione.

In cerimonie che richiamavano un gran numero di persone i cacicchi-sacerdoti mettevano in mostra preziosi e vistosi ornamenti ad attestare il loro potere sacro.

Inoltre, come in molti altri popoli di lingua chibcha, il pipistrello viene associato ai leader politico-religiosi. Si credeva che essi avessero la capacità di trasformarsi in questo mammifero notturno dalle qualità e dai poteri eccezionali: ovvero orientarsi nell’oscurità, nonché  volare e viaggiare in regioni sconosciute del cosmo. Tra l’altro i vampiri che succhiano il sangue venivano da sempre associati alla fertilità. La trasformazione avveniva mediante il consumo di sostanze particolari, pratiche meditative, uso di abbigliamento, maschere e pitture specifiche.

Tra le bellezze naturali della regione merita decisamente una visita il Parco Nazionale Tayrona: un alternarsi di foresta vergine pluviale e di belle spiagge, situate in baie profonde all’ombra di palme da cocco, con alte montagne sullo sfondo.

Il paesaggio è estremamente variegato e si passa da spiagge sabbiose ad una foresta che sale fino a 900 m. L’estremità occidentale del parco risulta particolarmente arida con i suoi cactus e contrasta con la parte umida e verdeggiante che ospita, tra l’altro, 56 specie di animali a rischio di estinzione, non facilmente avvistabili a parte il serpente rintanato tra le foglie di un albero.

Nei tempi passati la regione era abitata dai nativi Tayrona, come confermato dagli  insediamenti e dai reperti archeologici individuati.

Ora l’attrattiva maggiore per i visitatori è costituita dalle splendide spiagge dove non sempre è possibile bagnarsi a causa delle insidiose correnti marine.

Cartagena, nonostante la presenza di un gran numero di visitatori,  si manifesta con un fascino spontaneo e poco artefatto.

Il centro storico, racchiuso da 13 km di mura in pietra; i  colori, la  musica, le grandi chiese, le costruzioni coloniali con i balconi fioriti di buganvillee, tutto fa comprendere perché l’UNESCO abbia inserito Cartagena nella lista dei siti patrimonio dell’umanità.

 

Certamente il modo migliore di apprezzare Cartagena,  godendo delle sue bellezze e soprattutto della sua atmosfera, è quello di camminare tra le sue strade senza una meta precisa, scoprendo angoli e dettagli architettonici o anche interessanti murales certamente non riportati sulle guide turistiche.

Ripercorrendo gli stessi itinerari a ore diverse cambia tutto. La sera le venditrici di frutta in abiti sgargianti lasciano il posto a danzatori e suonatori che si esibiscono un po’ ovunque, ma resta costante, a qualsiasi ora, la vitalità che il luogo riesce a trasmettere.