L’impatto con la Colombia arrivando a Bogotà è decisamente migliore in confronto ad altre città dell’America centro- meridionale. Una città con un numero di abitanti superiore a 10 milioni ha certamente i suoi quartieri estremamente poveri- situati nel caso a sud della città- , ma se ci si riferisce al centro storico ( la Candelaria) si impatta con una città piacevolmente vivace con interessanti attrattive: belle costruzioni settecentesche ben restaurate, chiese del XVII e XVIII secolo  dagli interni decorati in contrasto con le semplici facciate, musei ben allestiti e ricchi di opere esposte, tra cui spiccano il museo Botero

e il museo dell’oro. Quest’ultimo in particolare mi è sembrato, tra quelli simili visitati nell’America centro meridionale, quello in cui gli oltre 55.000 reperti sono meglio valorizzati, attraverso una esposizione suggestiva ed efficace. I reperti, in oro e altri materiali, costituiscono una testimonianza importante di tutte le culture precolombiane presenti sul territorio dell’attuale Colombia. La descrizione e le immagini di questo museo meriterebbero ben altro spazio e una trattazione particolare, qui voglio solo inserire alcune immagini come quella dell’uomo pensante

un’opera Tumaco, popolazione operante dal 700 a. C. al  350 d.C.

Uno degli oggetti sontuosi usati dai leader per manifestare il proprio dominio politico-economico e rituale davanti alla comunità, oggetti con i quali poi venivano sepolti

Gli sciamani che guariscono  gli infermi agitando foglie di palma.

Uomini che mostrano ali al posto delle braccia a simboleggiare gli elementi di trasformazione che alludono al volo estatico dello sciamano

In un piano del museo  dedicato alle “offerte” viene illustrato   l’impiego dell’oro nei rituali e sono esposti gli elaborati “tunya”, offerte in oro, per lo più statuine raffiguranti guerrieri, che venivano gettate nella laguna de Guatavita: in proposito in una sala circolare in cui viene ammesso un numero limitato di persone, dopo la chiusura delle porte, inizia una scenografia di suoni e luci in cui vengono evidenziati efficacemente i reperti disposti, su piani diversi, in una teca  lungo il perimetro, nonché in un pozzo trasparente al centro della sala stessa.

Non si può mancare poi di citare i graffiti disseminati sui muri di molte case del quartiere della Candelaria,

a volte audaci creazioni di animali fantasiosi,

o che adornano i muri su cui si affaccia un esercizio commerciale, semmai in tema con gli articoli che vi si vendono,

o che rallegrano una scuola o un parco giochi.